I Racchi e Poveri entrano in sala prove per la prima volta il 15 Ottobre 2012. Dopo dieci minuti sono già in pausa sigaretta.
L'idea iniziale è quella di metter su un gruppo rock demenziale tanto per divertirsi, ma a causa di problemi, mancanza di tempo ed impegni vari, la band diventa professionale, socialmente impegnata e ricercata, soprattutto dai vigili urbani.
Lello Vitello mette a disposizione della band il suo enorme repertorio composto nell'arco di venti anni, una immensa galleria di grandi insuccessi.
Dopo aver provato 11 batteristi, la formazione si stabilizza, e i Racchi e Poveri cominciano a suonare nei locali meno frequentati di Firenze, arrivando a stabilire il record fiorentino di assenze: 5 persone sul palco e 5 persone nel pubblico, che alla fine del concerto levano loro l'amicizia su facebook.
In questo periodo la band si fa le ossa, e ogni tanto qualche pizza margherita (se il gestore del locale è particolarmente generoso).
Nell' Agosto 2014 c'è la svolta. Purtroppo le indicazioni non erano chiare, e la band prosegue a diritto, finendo al festival di Alcatraz, inseriti in scaletta tra Dario Fo e Paola Turci; non solo, si pregiano di suonare "Sono un ribelle mamma" accompagnati al pianoforte da Alessandra Mostacci, compagna del compiantissimo Freak Antoni.
Attualmente stanno cercando il senso della vita, se lo trovate mandateglielo in posta celere, grazie.
Cantante e frontman, infatti ha una fronte estremamente spaziosa.
Tiene il microfono solo come pretesto. Il suo vero scopo, ai concerti, è quello di saltare sui tavoli del pubblico, rovesciandogni tutte le birre.
É autore del repertorio dei Racchi e Poveri, cosa per cui è prevista la pena di morte in 28 stati. Si è sempre salvato evitando accuratamente di viaggiare.
Basso. Ma avvantaggiato dalla legge dell'elle.
Membro fondatore del gruppo, alterna la sua attività nei Racchi e Poveri con quella di sapiente mago.
Tramite la magia, una volta è addirittura riuscito a farci pagare.
Batteria. Veterano dei palchi, inzia a picchiare i tamburi nel lontano 1974, dopodiché parte alla ricerca di sé stesso e si smarrisce per lungo tempo. I Racchi e Poveri lo ripescano in una sala scommesse Nepalese mentre cerca di puntare la sua liquidazione sulle corse di Elefanti.
È l'ultimo ingresso nella formazione, nonché il quinto batterista nella storia dei Racchi e Poveri, questa volta chiederemo un riscatto troppo alto e forse ce lo lasceranno
Chitarra elettrica. Eroe della guerriglia sudamericana in incognito, mandato in missione per sondare la volontà ribelle del proletariato urbano, ha deciso di infiltrarsi in quello che è considerato uno dei gruppi rock socialmente più impegnati abbestia.
Tastiera. Musicista vero, capitato nei Racchi e Poveri per sbaglio. Crede di stare suonando in una coverband di Renato Zero.
Speriamo che non se ne accorga
La nostra opera prima si intitola "Sarà perché tiriamo"
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